LA CITTÀ OSPITANTE
Palermo, luogo affascinante e contradditorio, porta intatti i segni della sua storia di capitale
dell’isola e sede di Re e Regine, porto di approdo di innumerevoli popoli e centro vivace di
iniziative imprenditoriale come quelle dei Florio.
Grazie alla sua felicissima posizione è sempre stata, storicamente, sede strategica per transiti
mercantili e commerciali. La ricchezza delle risorse artistiche e storiche è a testimonianza del
suo ruolo millenario di crocevia tra Oriente ed Occidente, approdo di razze lingue e culture
differenti che hanno contribuito a rafforzare l’identità di questo popolo.
Palermo, fu fondata dai Fenici con il nome di Sis o Zyz (che in fenicio significa “il fiore”)
ma, grazie alla sua posizione su una stretta lingua di terra che si allungava sul mare
(tra i fiumi Kemonia e Papireto), divenne meta ambita per i Greci che la chiamarono
Panormos (dal greco παν-όρμος, tutto-porto).
Sotto la dominazione musulmana venne ribattezzata Balarm o Balerm, secondo la
testimonianza del geografo Al-Idrisi, anche se alcuni la chiamavano Madìnah, cioè “la
città” per antonomasia. Anche dopo la conquista normanna venne conservato, seppur
con qualche variazione, il toponimo musulmano che venne latinizzato in Balermus e
successivamente Balharmu.
Testimonianza dell’agiatezza e dello splendore della romana “Panormus” sono edifici e
mosaici dell’epoca scoperti nel 1868 in piazza della Vittoria.
Nel periodo musulmano, secondo il geografo e viaggiatore Ibn Hawqal, Palermo era
famosa perché al suo interno erano presenti più di 300 moschee, era conosciuta in tutto
il mondo arabo. Fu un periodo di prosperità e tolleranza: i cristiani e gli ebrei vivevano in
armonia con i musulmani.
Il periodo di massimo splendore di Palermo continuò con i Normanni che ripristinarono
il culto cristiano, dichiarando la città capitale dell’isola e nel 1130 Ruggero II d’Altavilla
cingeva la corona di Re di Sicilia. Cominciava così un regno caratterizzato dalla convivenza
di varie etnie e diverse fedi religiose, una specie di stato federale con un primo parlamento,
creato nel 1129, e l’organizzazione del catasto secondo una moderna concezione.
Gli edifici più importanti della città ancora oggi ne dimostrano la civiltà, come la chiesa
della Martorana e la Cappella Palatina, e il geografo arabo Edrisi, nel libro dedicato a re
Ruggero, ci ha lasciato la testimonianza di questo magnifico periodo di fasti e ricchezza.
A Palermo nacque la “Scuola poetica siciliana” con la prima poesia italiana e
politicamente Federico II, chiamato Stupor mundi (meraviglia del mondo), anticipò
- come scrive Santi Correnti - “la figura del principe rinascimentale”, anche con le
cosiddette Costituzioni Melfitane (1231). Le sue spoglie sono oggi conservate in un
sarcofago custodito all’interno dell’imponente Cattedrale di Palermo.
Dopo il periodo Angioino, terminato con la rivolta dei vespri siciliani (1282) e la cacciata
di Carlo d’Angiò che si rifugiò a Napoli, la città di Palermo rifiorì sotto gli Aragonesi, i
quali apportarono grossi cambiamenti alla città. Tracce artistiche del periodo aragonese
le troviamo a Palermo in alcuni palazzi sontuosi come palazzo Steri e palazzo Sclafani
di stile chiaramontano.
Nel 1494, alla morte di Re Martino, la Sicilia venne annessa alla Spagna e Palermo diventava
sede dei Viceré, i governatori a cui veniva affidato il potere nell’isola da condividere con i
baroni. Furono espulsi gli ebrei, istituito il Sant’Uffizio, e crebbero i privilegi nobiliari.
Tuttavia la città vide rilanciare l’attività artistica e la costruzione di sontuosi edifici
pubblici come la chiesa di San Giuseppe, la chiesa di Santa Maria dello Spasimo e il
nuovo assetto scenografico di Porta Nuova.
La città s’arricchì però, ad uso soprattutto delle classi nobiliari, dell’apertura di via Maqueda,
della scenografia dei Quattro Canti, con statue innalzate ai sovrani come quella a Carlo V in
piazza Bologna, di mura robuste e bastioni per la difesa del territorio.
Da qui in poi, e per lungo tempo, fu sotto il dominio spagnolo, a parte qualche breve periodo
in cui la città passò sotto la dominazione dei Savoia (1713-1718) e austriaca (1720-1735).
Seguì il dominio Borbonico, al quale pose fine Garibaldi con la spedizione dei Mille il 27
maggio 1860 (preparata dalla rivolta della Gancia del 4 aprile di Francesco Riso).
Il centro storico della città è delimitato dalle vie Cavour a nord-ovest, Lincoln e Tukory
a sud-est, che si snodano quasi parallelamente all’antica cinta muraria. La zona intera,
d’impianto medievale con tutta una serie di vie irregolari e strette, è tagliata da due assi
che si incontrano ortogonalmente nella splendida piazza Vigliena, meglio nota come i
“Quattro Canti”. Questi assi ideali sono formati dalle vie Vittorio Emanuele, anticamente
conosciuto come “Cassaro” (el Kasr = il castello) e Maqueda. La grande croce simbolica
formata dalle due strade, divideva la città in quattro quartieri: Capo o Monte di pietà,
Loggia o Castellamare, Kalsa o Tribunale, Albergheria o Palazzo Reale. Attorno al nucleo
antico si è andata sviluppando la città moderna, soprattutto in direzione nord-ovest
nell’area ai piedi di Monte Pellegrino, dove si apre il porto.
Il centro storico di Palermo è zona a traffico limitato (ZTL) e quindi all’ingresso sono
posti semafori e telecamere per regolare il flusso del traffico. I non residenti possono
accedere, dalle ore 8.00 alle ore 20.00 nei giorni feriali da lunedì a giovedì, il venerdì
dalle 8.00 alle 24.00, il sabato dalle 0.00 alle 6.00 e dalle 20.00 alle 24.00, e la domenica
dalle 0.00 alle 6.00.
Per accedere al centro storico con un mezzo proprio è possibile richiedere un pass
giornaliero alla ZTL di Palermo. Il pass giornaliero costa 5,00 euro per le vetture a
benzina e diesel, ed è di colore azzurro; costa invece 2,50 euro per le vetture ibride,
metano e gpl, ed è di colore verde.
Il pass per le auto elettriche e per i veicoli destinati al trasporto di persone disabili è
sempre gratuito.
I pass giornalieri possono essere acquistati on-line, presso le rivendite autorizzate o
tramite l’app PalerMobilità.
Si ricorda che i pass giornalieri di accesso possono essere registrati anche
successivamente all’ingresso in ZTL, ad eccezione di quelli per la ZTL notturna che
vanno attivati prima dell’ingresso e la cui validità è comunque estesa fino alle 6 del
mattino successivo.
Maggiori informazioni sul sito mobilitasostenibile.comune.palermo.it
COME ARRIVARE
IN AEREOL’aereo è il mezzo più facile e veloce per arrivare a Palermo. L’Aeroporto di Palermo è il Falcone Borsellino (Punta Raisi) ed è situato a 35 km a ovest da Palermo. Dall’aeroporto si può facilmente raggiungere la città grazie ai vari servizi di collegamento effettuati da bus, treno, taxi e auto.
Il servizio di trasporto a mezzo bus è offerto dalla compagnia Prestìa e Comandè, che arriva sino alla Stazione Centrale di Palermo al costo di 6,00 euro solo andata, 10,00 euro andata e ritorno se si acquista on line o presso i rivenditori. Se si acquista a bordo il costo è di 6,30 solo andata e 11,00 euro andata e ritorno (www.prestiaecomande.it).
Se si vuole usufruire del treno, il servizio “Trinacria Express” (servizio ferroviario metropolitano di Palermo) collega la città di Palermo direttamente con il Terminal dell’aeroporto, e viceversa, in 45 min. circa e il costo del biglietto è di 5,90 euro (www. trenitalia.com).
All’uscita dell’aeroporto vi sono i vari punti di sosta anche dei taxi, che effettuano la tratta ad un costo non superiore ai 45 euro (il prezzo può variare a seconda della zona della città che si vuole raggiungere).
Infine, si può altresì optare per il noleggio di un’auto.
IN AUTO
Palermo costituisce il nodo di giunzione ideale dei tre rami principali in cui si dirama la rete autostradale in Sicilia. Di questi tre rami si ha l’autostrada Palermo-Trapani A29, l’autostrada Palermo-Messina A20 e l’autostrada Palermo-Catania A19.
IN AUTOBUS
Un altro mezzo per arrivare a Palermo è il pullman, il cui terminal è adiacente alla Stazione Centrale.
IN NAVE
Le principali compagnie di navigazione che approdano a Palermo sono "Grandi Navi Veloci", "Grimaldi ferries" e "Tirrenia". Approdando al porto di Palermo, ci si trova già al centro della città, dove è possibile usufruire del servizio cittadino delle autolinee urbane AMAT, e dei taxi, che sostano all’interno del parcheggio portuale.
IN TRENO
La Stazione Centrale di Palermo si trova in piazza Giulio Cesare ed è connessa alla linea ferroviaria nazionale. Per le tratte che richiedono il passaggio dello Stretto di Messina, il treno si imbarca sul traghetto.